il calcio
Fra calcio e scheletro c’è un legame molto stretto: dei 1000-1200 grammi di calcio presenti nel corpo di un adulto, circa il 99% si trova proprio nelle ossa e nei denti.
L’osso però rappresenta anche una importante riserva di calcio, una sorta di “banca” alla quale l’organismo può attingere per le sue esigenze. Infatti il calcio, oltre che nella ossa e nei denti, è presente, seppure in quantità molto piccola (circa l’1% del totale), anche nel sangue e nei tessuti dove svolge funzioni biologiche e fisiologiche fondamentali per la sopravvivenza.
Proprio perché tali funzioni sono così importanti, i livelli di calcio in questi distretti devono essere mantenuti a concentrazioni fisse, con strettissimi margini di variazione. Pertanto, se l’assunzione di calcio con la dieta è inadeguata, l’organismo, per mantenere normali livelli di calcio nel sangue, demineralizza l'osso.
Si capisce quindi come una adeguata assunzione di calcio sia un fattore critico per mantenere uno scheletro sano.
E questo vale a tutte le età, in particolare nell’infanzia e nell’adolescenza. La maggior parte della massa ossea viene infatti accumulata entro i 18-20 anni, dopo aumenta progressivamente fino a raggiungere il “picco di massa ossea” fra i 20 e i 30 anni. Il picco di massa ossea dovrebbe corrispondere al valore massimo potenziale di massa ossea geneticamente programmato.
È di fondamentale importanza permettere al codice genetico di esprimere interamente la sua potenzialità attraverso l’acquisizione e il mantenimento di stili di vita adeguati, dal momento che aver raggiunto una sufficiente massa scheletrica all’inizio dell’età adulta permette di ridurre il rischio di fratture negli anni successivi.
In questo contesto, il calcio riveste un ruolo di primo piano.
E’ stato stimato che variazioni nell’assunzione di questo minerale determinino differenze del 5-10% nel picco di massa ossea che, sebbene apparentemente piccole, implicano una variazione del 25-50% del rischio di frattura di anca in età avanzata.
Dopo i 40 anni, la massa del tessuto osseo va incontro ad un fisiologico processo di riduzione, sia a carico della componente proteica che della componente minerale. In questa fase, una inadeguata assunzione di calcio può contribuire ad una perdita accelerata di tessuto osseo e allo sviluppo dell’osteoporosi.